Quali sono le tendenze di lungo periodo che influenzano il mercato del lavoro a  livello globale? Si possono individuare quattro megatrend: l’andamento demografico, la globalizzazione, il progresso tecnologico (digitalizzazione) e la transizione verde. A livello demografico i paesi industrializzati sono caratterizzati dall’invecchiamento della popolazione e questo mette in crisi i sistemi pensionistici e previdenziali. Contestualmente si rende necessario un aggiornamento costante dei lavoratori, e infine anche un adeguamento delle competenze per fronteggiare i bisogni di un numero crescente di anziani. La globalizzazione, secondo alcuni studiosi, determina gli effetti di brain drain e accentua le differenze interregionali e inter-nazionali, rendendo alcune regioni attrattive e beneficiarie di lavoro sempre più qualificato, questo a scapito di altre regioni. La digitalizzazione, in tutte le sue sfaccettature, potenzialmente può portare a nuovi (e forse più gratificanti) posti di lavoro. Allo stesso tempo, è spesso vista in modo critico, ossia come un processo dirompente per i modelli di business esistenti che porta alla scomparsa di molti posti di lavoro. Potrebbe portare a sostituire parte del lavoro dell’uomo con quello dei robot; questo spiazzamento dei lavoratori non avviene lungo la dimensione delle capacità e delle competenze, quanto in relazione al grado di ripetitività delle mansioni che si associano ad una posizione lavorativa1; ma la digitalizzazione apre anche a nuove professioni e determina la necessità per i lavoratori di acquisire nuove conoscenze e abilità. La transizione verde porta ad un aumento di domanda di occupazione con competenze green e favorisce la nascita e la crescita di nuove professioni nei settori che si occupano di sostenibilità ecologica. In questo particolare momento storico il mercato del lavoro sta attraversando una fase caratterizzata da una crescente carenza di talenti e dalla necessità per i lavoratori di acquisire nuove competenze; ciò porterà le aziende e i lavoratori verso una maggior flessibilità, proattività e orientamento ai risultati. Ma è proprio la digitalizzazione che ha già avuto e avrà sempre più profonde implicazioni per la crescita economica, l'occupazione, i salari e il benessere dei consumatori.